“La frode” di Nicholas
Jarecki con Richard Gere, Susan Sarandon,
la bellissima Laetitia Casta,
potrebbe avere come adeguata colonna sonora Money
dei Pink Floyd, roteando la trama del film sui soldi (o forse è la vita
stessa che gira intorno ad essi?). Bel thriller che tocca temi tipici dei film
ambientati nel mondo dell’alta finanza, con sullo sfondo la bella famiglia americana,
l’uomo ricchissimo e affascinante, l’amante, che fatalmente muore in un incidente
automobilistico causato dalla stanchezza da troppo lavoro del tycoon. Il criminoso accadimento deve
essere nascosto a tutti i costi perché porterebbe condurre alla rovina di quest’ultimo,
potendo disvelare una operazione
truffaldina diretta ad aggiudicarsi un contratto miliardario. Moglie e figlia scoprono
il tutto, ne rimangono scandalizzate, ma mantengono debitamente il silenzio: il mantenimento dello status
familiare e patrimoniale è molto meglio che finire in galera e in povertà.
Interessante la presa in giro del detective che, profondamente invidioso della
ricchezza altrui, fa di tutto per incastrare il riccastro: non l’amore per la giustizia ma l’odio per l’indagato lo
conduce a falsificare maldestramente le
prove, facendo saltare così l’impianto accusatorio contro il nostro Richard
Gere.
Nel sistema giudiziario statunitense le prove ancora sono al di sopra
della ideologia.
Fabrizio Giulimondi
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